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Innovazione sociale

Ogni epoca ha bisogno di un po’ di inventiva sociale. Ma ci sono motivi per ritenere che l’innovazione sociale sia particolarmente diffusa nel momento in cui le istituzioni esistenti mostrano segni di tensione e i problemi di coesione sociale, disoccupazione, decadimento urbano e disoccupazione giovanile sembrano resistenti alle soluzioni classiche.

“Beyond Charity” – Charles Landry e Geoff Mulgan – Londra 1995

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Diabasis è un progetto di ricerca e innovazione sociale ideato dalla Cooperativa Minerva in partnership con soggetti dell’imprenditoria e del retail.

L’Innovazione Sociale può essere definita la strategia attraverso cui un’azienda combina le proprie risorse, materiali e immateriali, con quelle di altri attori/settori per conseguire i propri obiettivi tramite la partecipazione dei problemi sociali, economici, ambientali dei propri ambiti di presenza, migliorandone la qualità, promuovendo la sostenibilità del business e aumentando la competitività sul mercato.

I progetti coerenti con la social innovation sono descrivibili come processi non lineari, nei quali sono riconoscibili quattro fasi distinte: ideazione, applicazione sperimentale, sostenibilità economica, diffusione.

Tra gli scopi primari dell’Innovazione Sociale c’è la ricerca di soluzioni efficaci ai bisogni dell’ecosistema [inteso in senso complessivo: dal territorio d’insediamento all’attenzione verso l’ambiente e l’interpretazione efficace dei bisogni sociali] in cui opera l’azienda. Diabasis compone lo sviluppo della qualità della vita per i singoli e per le comunità con le esigenze dell’azione sul mercato. Le aziende che in quest’ultimo decennio hanno considerato la soddisfazione degli stakeholders come, al tempo stesso, premessa e obiettivo del proprio intervento, riscontrano anche un aumento sensibile dei profitti e un consolidamento della quota di mercato: non mancano esempi di eccezionale importanza quali ad esempio le strategie di sostenibilità del colosso chimico Unilever e del gruppo di grande distribuzione inglese Marks&Spencer.

Perché

Oggi l’ Innovazione Sociale si presenta come sviluppo e superamento dei concetti tipici della Corporate Social Responsibility (CSR) che ha caratterizzato per lungo tempo la teorica assunzione di responsabilità verso il pubblico da parte delle imprese con la dichiarata disponibilità a modelli di business sostenibili.

La CSR comunemente intesa non funziona più, perché espressione più o meno diretta di logiche di “charity” e filantropia o perché, ancora più spesso, semplice applicazione di logiche di marketing e di pubbliche relazioni. La CSR è focalizzata soprattutto sulla limitazione degli aspetti negativi. Le compagnie spesso la considerano solamente un esercizio per proteggere la loro reputazione e per eliminare un comportamento irresponsabile (vero o presunto) tenuto in loco o altrove.

Così questa viene interpretata dai più come una pratica utilizzata dalle imprese per “compensare” in qualche modo i danni che esse stesse arrecano alla società e all’ambiente in cui operano per il loro modo di produrre e di fare profitti. Anche per le imprese stesse la CSR sia una tassa da pagare per qualcosa di inevitabilmente e fisiologicamente negativo che infliggono al mondo esterno che da questa è danneggiato, lontano, e sicuramente non partecipato, per quanto curato ed elegante sia il report di fine anno del bilancio sociale. La nozione di CSR non è univoca né così familiare a buona parte del mercato italiano; e, soprattutto, ancora meno diffusa è la conoscenza di eventuali modelli alternativi a quella.

Come

Il requisito dell’innovazione può essere soddisfatto secondo tre modalità di sviluppo:

  • la formulazione di nuove strategie
  • l’elaborazione e il perfezionamento o il superamento delle precedenti strategie di Corporate Social Responsibility
  • la comunicazione e lo scambio di buone pratiche tra i Paesi membri dell’Unione.

 

Diabasis è coerente col requisito dell’innovazione per tutti i criteri previsti. Partendo dall’ultimo, infatti, importa in Italia uno stimolo incontrato e studiato in Germania. In secondo luogo dà sbocco concreto alle aspirazioni e alle nuove consapevolezze dell’impresa e della società civile, oggi frenate in Italia da limiti storici e congiunture infelici, quanto dalla mancanza di modelli comuni e di relazione reciproca. Infine intende proporsi quale progetto guida, per aprire la strada alle iniziative che da esso prenderanno spunto.

Diabasis e l’inclusione sociale

Lo specifico bisogno sociale cui Diabasis intende rispondere nell’immediato è quello dell’inclusione, cioè dell’allargamento della partecipazione alla vita della comunità a quei soggetti che, a causa di penalità fisiche, psichiche o sociali, sono, di fatto, emarginati nel contesto di appartenenza.

Le misure

 

Gli indicatori che permettono di valutare la coerenza di un progetto con i principi della social innovation sono quattro:

  • la sua natura sperimentale
  • la sua trasversalità
  • la capacità di promuovere una rete di collaborazioni
  • la capacità di coinvolgere le persone che vi prendono parte

 

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Possiamo valutare l’operatività di questi indicatori in quattro direzioni distinte:

  • la creazione di valore condiviso tra società e impresa
  • lo scambio di conoscenze
  • la connessione con la comunità internazionale che promuove e partecipa i cambiamenti globali
  • l’evoluzione degli organi istituzionali da nazionali a comunitari

Da queste diverse prospettive ci proponiamo di approntare un progetto che possa realmente creare valore condiviso. La domanda che ci guida, mentre lavoriamo alle singole fasi di Diàbasis è: dove saremo e come vivremo, singoli e comunità, fra dieci anni? Diabasis vuole collaborare all’edificazione della risposta.

 

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