I nostri progetti

Prevenzione delle dipendenze

Dal 2009 Cooperativa Minerva, insieme al Servizio per le Dipendenze del Levante Genovese della ASL3, realizza progetti di Prevenzione Primaria ai comportamenti di Dipendenza.

Elemento comune di ogni progettualità è l’utilizzo di metodologie di tipo partecipativo e strumenti di apprendimento esperienziale guidato.

La prevenzione primaria delle dipendenze mira a costruire solide basi individuali e comunitarie, fornendo gli strumenti e le risorse necessarie per proteggersi e, soprattutto, per sviluppare la capacità di autodeterminarsi.

Un progetto di prevenzione non si focalizza sulla dissuasione dall’uso di sostanze, non si limita a tenere le persone lontane dai comportamenti a rischio, ma punta a renderle autonome nelle proprie scelte, in linea con i loro desideri e con la consapevolezza delle relative responsabilità.

La prevenzione delle dipendenze é, essenzialmente, educare alla scelta e alla responsabilità personale. Va radicata nella quotidianità e non può ridursi ad un intervento straordinario ed estemporaneo. La prevenzione, quindi, deve partire in famiglia ma poi estendersi alla scuola e ai contesti di vita dei bambini e dei ragazzi.

È un’attività da realizzarsi “presto”, in tempi “non sospetti”, si rivolge agli adulti di riferimento in primis, lavora sulle capacità di mettersi in relazione e di confrontarsi con gli altri. Perchè la relazione con l’adulto di riferimento, genitore e insegnante, è il fattore protettivo più efficace per quello che riguarda la prevenzione dei comportamenti a rischio.

I destinatari

Destinatari principali dei nostri progetti sulla prevenzione delle dipendenze sono i genitori di bambini “piccoli“, delle scuole d’infanzia e primarie. Il motivo della scelta di questo target è confermata da diverse fonti autorevoli tra cui il NIDA (National Institute on Drugs Abuse), il quale afferma che:

“Nei bambini le iniziali interazioni all’interno della famiglia sono cruciali per il loro sviluppo e per l’eventuale rischio di dipendenza. Gli interventi di prevenzione devono essere quindi radicati nella quotidianità, sostenuti nel tempo, e non saltuari. È importante che siano condivisi tra genitori, insegnanti e adulti di riferimento e soprattutto devono essere precoci e anticipati, in modo da permettere dei cambiamenti nello stile educativo.”

Le varie proposte progettuali prevedono la collaborazione con gli Istituti Scolastici e con le scuole d’infanzia comunali.

I progetti

La nostra attività di prevenzione alle dipendenze si concretizza in una proposta formativa a partire dall’anno scolastico 2010/2011, con la prima edizione di “Incomincio da… 3”, percorso poi proseguito fino all’anno 2016/2017.

Con il format “Le 3 T: Tv Tablet e Telefonino”, negli anni scolastici 2017/2018 e 2018/2019, abbiamo rivolto la nostra attenzione alla tecnologia, argomento che mette in evidenza i “nodi relazionali” che i genitori vivono con i propri figli.

A partire dall’anno scolastico 2019/2020 il progetto si è ulteriormente evoluto con “A Tutti i Costi”,  un percorso progettato per parlare di società narcisistica, educazione al digitale e prevenzione al gioco d’azzardo.

I nostri percorsi formativi sono finalizzati a stimolare i destinatari dei progetti a “mettersi in gioco”, prevedono una costante supervisione di tutte le attività da parte di educatori ed esperti, e una fase di verifica e raccolta di feedback per garantire – edizione dopo edizione, progetto dopo progetto – risultati sempre più adeguati alle sfide dei nostri tempi.

A tutti i costi

Progetto di prevenzione primaria realizzato dall’équipe di operatori della Cooperativa Minerva e del Ser.D. Distretto 13 della Asl3. Destinato a genitori e insegnanti di bambini dai 3 ai 10 anni, “A tutti i costi” parte dai rischi legati ai temi del gambling e del gaming per esplorare le complessità del successo e del fallimento imposte dai media alle nuove generazioni.

Metodologia & Strumenti

lI percorso formativo è basato su un modello di apprendimento esperienziale (Experiential Learning)
che si realizza attraverso al sperimentazione di situazioni, compiti e ruoli, durante i quali i partecipanti si trovano a mettere in campo le proprie risorse e competenze.

Questo consente di affrontare situazioni di incertezza, di difficoltà nel gestire la propria emotività e di sviluppare comportamenti più efficaci.

La dimensione del “piccolo gruppo” permette, tramite l’auto e l’etero osservazione, di acquisire maggior consapevolezza sul proprio stile educativo relazionale e di poter meglio ridefinire eventuali atteggiamenti inadeguati e valorizzare i comportamenti costruttivi.

Di seguito i principali strumenti di tipo partecipativo utilizzati:

  • Peer & Media education: quale cornice di progettazione e di lavoro
  • Piccolo Gruppo: per sviluppare ed allenare abilità personali e competenze relazionali (Life Skills)
  • Analisi Narrativa: per la lettura e la costruzione della struttura di testi audio e video

All’interno di ogni percorso sono, in genere, presenti tre membri dell’équipe di progetto con funzioni diversificate (conduzione ed osservazione).

La doppia conduzione mira non solo a facilitare la comunicazione tra i partecipanti, ma soprattutto ad attivare la capacità di «riflessione» per attivare razionalmente ed emotivamente i membri del gruppo.

Ogni percorso di gruppo prevede 4 incontri di 2 ore e si articola durante un periodo di 2 mesi.

I percorsi si sviluppano in un’alternanza di incontri in presenza nelle “stanze digitali” e di confronti via mail per lo svolgimento e la condivisione delle esperienze dei partecipanti rispetto all’esplorazione della rete nei suoi contenuti.

Questa autoformazione guidata (“Mettere le mani“) ha la finalità di far sperimentare concretamente gli argomenti affrontati durante gli incontri di gruppo e di condividere le esperienze e i vissuti per favorire un apprendimento collettivo.